La Lega propone il divieto del burqa e pene da 10 a 16 anni per le violenze sessuali collettive. Le motivazioni dietro le nuove proposte.
La Lega ha avanzato due importanti proposte di legge, mirate a rafforzare la tutela della sicurezza e dei diritti delle donne. La prima riguarda il divieto totale di indumenti che nascondano il volto, come il burqa, con l’introduzione del reato di “costrizione all’occultamento del volto”. Questa misura intende colpire non solo chi indossa tali capi, ma anche coloro che obbligano altri a farlo, un fenomeno spesso associato a forme di oppressione culturale o religiosa.
Il fenomeno del Taharrush gamea in Europa
Parallelamente, la Lega propone pene molto più severe per chiunque prenda parte a violenze sessuali collettive, con particolare riferimento alla pratica del Taharrush gamea. Questo termine, di origine araba, descrive atti di molestia sessuale di gruppo, già documentati in Europa e in Italia durante eventi pubblici. La proposta di legge stabilisce pene detentive da 10 a 16 anni per i responsabili, evidenziando la necessità di un inasprimento legislativo per contrastare tali episodi.
Secondo i deputati della Lega, episodi di molestie sessuali di gruppo, come quelli avvenuti a Capodanno a Milano, non sono casi isolati, ma parte di un fenomeno radicato in alcune culture. Il Taharrush gamea, noto in Egitto e diffuso anche in Europa, rappresenta una forma di violenza organizzata contro le donne, spesso alimentata da contesti di degrado sociale e mancanza di integrazione culturale.
Il capogruppo della Lega in Commissione Affari Costituzionali, Igor Iezzi, ha dichiarato: “Se vieni in Italia, rispetti le nostre leggi e la nostra cultura. Le donne devono sentirsi protette, non minacciate”. Questa linea si riflette nella volontà di tutelare i diritti delle donne e garantire un’effettiva sicurezza sul territorio nazionale.
Violenza di genere: un’emergenza irrisolta
I dati del Ministero dell’Interno sul 2024 evidenziano che la violenza di genere resta un problema drammaticamente attuale. Nonostante una lieve diminuzione dei femminicidi rispetto all’anno precedente, 109 donne sono state uccise, principalmente in contesti familiari o relazionali. È significativo che solo il 4% dei femminicidi con vittime italiane sia stato commesso da stranieri, un dato che sottolinea la necessità di affrontare la violenza di genere come un fenomeno trasversale, svincolato dalla nazionalità degli aggressori.
La Lega, con queste proposte, mira non solo a garantire maggiore sicurezza, ma anche a promuovere una cultura di rispetto verso le donne, elemento fondamentale per il progresso sociale.